Quando conviene scegliere la mensa diffusa e come funziona con i buoni pasto

Quando conviene scegliere la mensa diffusa e come funziona con i buoni pasto

Tutto ciò che devi sapere sul servizio di mensa aziendale diffusa: normativa fiscale, integrazione con i buoni pasti e tutti i vantaggi

La pausa pranzo, da sempre un momento fondamentale nella giornata di un lavoratore, ha subito nel tempo notevoli cambiamenti. Dalla mensa aziendale, che vedeva l’azienda mettere a disposizione un struttura dedicata all’interno della sede, si è passati all’indennità in busta paga fino ai buoni pasto e all’innovativo sistema della mensa diffusa.

Per mensa aziendale considerabile come “diffusa” si intende un sistema che permette all’azienda si erogare ai propri dipendenti un servizio di mensa tramite la convenzione con ristoranti e locali della zona. Attraverso un’app e un badge, o addirittura utilizzando dei buoni pasto specifici, è possibile acquistare dei pasti pronti e dunque usufruire di un servizio simile alla mensa aziendale, ma più conveniente per tutti.

Continua a leggere per saperne di più sulla mensa diffusa, sui buoni pasto e su altri servizi sostitutivi di mensa. Scopri tutta la normativa e qual è il servizio più conveniente per la tua impresa.

Clicca qui per trovare i migliori fornitori di buoni pasto e di buoni per la mensa diffusa.

Mensa diffusa: cos’è

La mensa diffusa è una rivisitazione della tradizionale mensa aziendale che si adatta alle necessità dei lavoratori e delle aziende contemporanee. Al posto di avere un luogo unico all’interno della proprietà aziendale, la mensa diffusa è costituita dalla rete di ristoranti, bar, tavole calde ecc, convenzionati. I lavoratori, attraverso l’utilizzo di un badge o di buoni pasto specifici, si recano da questi esercenti per consumare il proprio pasto giornaliero esattamente come se fossero in una mensa aziendale. Il costo finale verrà addebitato con una fattura unica a fine mese all’azienda stessa che potrà controllare e poi pagare i pasti consumati da tutti i propri dipendenti.

Attualmente ci sono vari fornitori sul mercato dei buoni per la mensa diffusa, tra tutti spicca il leader di mercato Edenred con i suoi buoni pasto Ticket Restaurant Canteen.

Come funzionano i buoni per la mensa locale o diffusa

Le aziende scelgono i giorni e gli orari in cui è possibile usufruire del servizio oltre che i menù di un valore predefinito tramite i fornitori del servizio di mensa diffusa e gli esercenti, simile a come avviene per le mense tradizionali. In questo modo i pasti sono accessibili a tutti tramite un card elettronica o dei buoni pasto speciali che permettono di riceverli secondo le modalità previste. Non dover erogare in prima persona il servizio di mensa toglie alle aziende la maggior parte delle responsabilità e delle incombenze e permette ai lavoratori di avere maggiore libertà di scelta

Per essere considerato mensa esclusivamente diffusa, e godere dei relativi sgravi fiscali, il servizio deve:

  • Consentire una sola prestazione giornaliera, non cumulabile e non rimandabile, effettuata durante un effettivo giorno lavorativo;
  • Essere erogato tramite un badge o un buono pasto che non rappresenta un titolo di credito, ma che è utilizzato solo per identificare il diritto alla fruizione del pasto.
ticket restaurant elettronici ticket restaurant edenred

Normativa fiscale della mensa aziendale diffusa

Dal punto di vista fiscale la mensa che consideriamo diffusa è assimilabile alla mensa aziendale interna come esplicitato dalla circolare n. 327/97 del Ministero delle Finanze. Dunque, anche la mensa aziendale diffusa gode di una tassazione di favore e di alcuni sgravi fiscali per quanto riguarda l’IVA e le imposte.

L’importo, qualunque esso sia e che consiste solo esclusivamente dei pasti effettivamente consumati, non rientra nel reddito da lavoro dipendente. Per questo motivo è esente da contributi fiscali e previdenziali. Inoltre viene applicata l’aliquota al 4% che è totalmente detraibile per le aziende.

I vantaggi per aziende, dipendenti ed esercenti della mensa locale

I vantaggi di utilizzare un servizio di buoni pasto per la mensa diffusa sono molti sia per le aziende che per i lavoratori e gli esercenti. Vediamoli nel dettaglio.

Per le aziende:

  • Esentasse e deducibile a prescindere dall’importo;
  • Semplificazione amministrativa e fattura unica mensile;
  • Aliquota al 4%;
  • Miglioramento del benessere della forza lavoro.

Per i lavoratori:

  • Avere a disposizione un pasto al giorno esente da ritenute fiscali e previdenziali;
  • Possibilità di scelta tra vari esercizi commerciali;
  • Aumento della soddisfazione e del benessere.

Per gli esercenti:

  • Aumento della clientela e della visibilità del proprio locale;
  • Controllo degli incassi;
  • Gestione semplificata dei rimborsi.

Mensa per aziende diffusa, buoni pasto e mensa interna: quale conviene di più?

La mensa diffusa è uno dei tanti servizi sostitutivi di mensa che si possono trovare sul mercato. Infatti, oltre alla classica mensa aziendale interna, esistono anche l’indennità sostitutiva di mensa e i buoni pasto. Vediamo le differenze e scopriamo qual è la soluzione più conveniente per le imprese.

Rispetto all’indennità sostitutiva di mensa, che non è equiparabile a dei servizi offerti ed è tassata come reddito da lavoro dipendente, possiamo dire che non è molto conveniente. Nonostante molte imprese la scelgano in sostituzione della mensa interna e molti dipendenti la apprezzino in quanto è un valore aggiunto in busta paga, l’indennità non è fiscalmente la soluzione più favorevole in quanto non è esentasse.

A contrario, a livello normativo tra mensa per dipendenti diffusa e mensa interna non c’è differenza. L’aliquota è al 4% e non ci sono limiti di esenzione. Tuttavia, la mensa aziendale diffusa permette di risparmiare perché non ha costi fissi di organizzazione ed erogazione, è compatibile con lo smart working e garantisce maggiore libertà e flessibilità al dipendente.

Infine rispetto ai buoni pasto. La mensa aziendale diffusa ha il vantaggio di non avere limiti di esenzione, che per i buoni pasto è di 4 euro al giorno per dipendente per i buoni pasto cartacei e di 8 euro al giorno per dipendente per i buoni pasto elettronici. Tuttavia, i buoni pasto sono cumulabili e spendibili anche per fare la spesa.

Buoni pasto digitali: come funzionano e perché sceglierli

Buoni pasto digitali: come funzionano e perché sceglierli

Perché i buoni pasto digitali sono i più convenienti per aziende e dipendenti

I buoni pasto sono dei titoli di pagamento che vengono riconosciuti dalle aziende ai propri dipendenti o che vengono richiesti dai liberi professionisti per il loro business. I ticket restaurant sono tra i benefit aziendali più richiesti dai lavoratori e tra i più diffusi. Quando si parla di buoni pasto si pensa sempre al blocchetto di foglietti da presentare ai commercianti per pagare il proprio cibo, oppure alla tessera elettronica da utilizzare come un semplice bancomat. In realtà ne esiste un’altra versione: i buoni pasto digitali.

Continua a leggere per scoprire le differenze tra i buoni pasto digitali, elettronici e cartacei, perché i ticket restaurant digitali convengono alle aziende e i migliori fornitori.

Clicca qui per richiedere i buoni pasto digitali per i tuoi dipendenti o per il tuo business.

Buoni pasto cosa sono

I buoni pranzo rientrano nella categoria dei benefit aziendali. Quando erogati ai dipendenti o richiesti dai liberi professionisti possono essere utilizzati in tutti i negozi, supermercati e alimentari convenzionati per acquistare solamente pasti pronti, generi alimentari e bevande (clicca qui per saperne di più su cosa puoi acquistare con i buoni pasto).

Con l’evolversi del mercato ristorazione e food & beverage, alcuni siti eCommerce e di food delivery hanno iniziato ad accettare i buoni pasto come pagamento, come ad esempio JustEat.

Buoni pasto digitali, elettronici e cartacei

Ad oggi i buoni pasto esistono in tre versioni: cartacea, elettronica e digitale. Si è passati dal classico carnet con i vari buoni da strappare a più moderne tecnologie come le tessere elettroniche simili ai bancomat a una soluzione totalmente dematerializzata come i buoni pasto digitali.

ticket restaurant elettronici ticket restaurant edenred

Buoni pasto cartacei

I buoni pasto cartacei sono stati la prima versione dei ticket ad essere messa in commercio. Si presentano come un carnet da cui i dipendenti possono staccare i vari ticket dal valore prestabilito e consegnarli agli esercenti come titolo di pagamento.

Nonostante ci siano ancora aziende che erogano i buoni pasto cartacei, questa tipologia sta piano piano andando in disuso. Recentemente, la Legge di Bilancio 2020 ha stabilito che il massimale di esenzione di questi ticket scendesse a 4€ al giorno per dipendente.

Un altro grande svantaggio dei buoni pasto cartacei è che, in caso di smarrimento, furto o danneggiamento, non possono essere recuperati.

Buoni pasto elettronici

Dopo i buoni cartacei sono arrivati sul mercato i buoni pasto elettronici. In questo caso ai dipendenti è consegnata una tessera elettronica con un chip molto simile, anche per il funzionamento, ad un bancomat. La tessera, su cui l’azienda carica l’importo mensile da erogare al dipendente in buoni pasto, viene utilizzata strisciandola nei POS abilitati.

Il massimale di esenzione, sempre secondo la normativa vigente, nel caso dei buoni pasto elettronici è di 8€ al giorno per dipendente.

buoni pasto elettronici yes !icket

Buoni pasto digitali

Ultimamente però, in alternativa ai buoni cartacei ed elettronici, le aziende fornitrici hanno iniziato a proporre anche la versione totalmente smaterializzata dei ticket restaurant: i buoni pasto digitali. In questo caso il lavoratore gestisce i pagamenti e monitora saldo e scadenze direttamente da un’app apposita.

Buoni pasto digitali come funzionano: con i buoni pasto digitali l’accessibilità è massima e il rischio di smarrimento ridotto. In caso di furto i ticket possono essere immediatamente bloccati e, in alcuni casi, anche recuperati. Per le aziende ci sono tanti vantaggi: i costi di spedizione e distribuzione delle tessere o dei carnet sono azzerati.

Secondo la Legge di Bilancio del 2020 i buoni pasto digitali sono assimilabili a quelli elettronici, in virtù della loro tracciabilità e trasparenza, e dunque sono esentasse fino ad un massimo di 8€ al giorno per dipendente.

Perché scegliere i buoni pasto digitali o elettronici

Il massimale di esenzione più alto e la loro comodità rendono i buoni pasto digitali ed elettronici la scelta migliore per i business e per i dipendenti. Non solo aumenterà il potere d’acquisto ma si ridurranno gli sprechi e i costi di gestione.

I migliori fornitori di buoni pasto elettronici e digitali

Tra i migliori fornitori che erogano buoni pasto anche in versione digitale ed elettronica troviamo:

Far figurare i buoni pasto in busta paga: cosa dice la normativa?

Far figurare i buoni pasto in busta paga: cosa dice la normativa?

Tutte le soluzioni per la pausa pranzo dei dipendenti: dai buoni pasto all’indennità sostitutiva di mensa

Il buono pasto è tra i benefit più diffusi nelle aziende e tra i più desiderati dai lavoratori. Quando le imprese non possono garantire un servizio di mensa interna, allora possono decidere di erogare i buoni pasto o in alternativa un’indennità sostitutiva di mensa. Queste soluzioni, nonostante abbiamo la stessa funzione, non sono equiparabili a livello normativo e fiscale.

Continua a leggere per sapere se conviene più scegliere i ticket restaurant o l’indennità di mensa e se devono figurare i buoni pasto in busta paga.

Clicca qui per trovare i migliori fornitori di buoni pasto.

Devono figurare i buoni pasto in busta paga?

I buoni pasto sono un benefit aziendale che sostituisce l’erogazione di un servizio di mensa interno e per questo motivo godono di una tassazione di favore. La legge di Bilancio del 2020 ha stabilito i limiti di esenzione, ancora in vigore, per quanto riguarda i buoni pasto elettronici, cartacei e digitali:

  • 8€ per il buono pasto elettronico e digitale.
  • 4€ per il buono pasto cartaceo.

Entro queste soglie i buoni pasto sono totalmente esentasse e non concorrono alla formazione da reddito da lavoro dipendente. Per questo motivo non sussiste la necessità di inserire i buoni pasto in busta paga. In caso però un’azienda eroghi buoni pasto dal valore superiore a quello consentito allora l’eccedenza deve essere inserita in busta paga. L’eccedenza infatti e soggetta a tassazione perché è considerabile reddito da lavoro dipendente.

ticket restaurant elettronici ticket restaurant edenred

Buoni pasto in busta paga e mensa aziendale obbligatori?

La pausa pranzo è un momento nella giornata lavorativa predisposto per la consumazione di uno dei pasti principali. Ne hanno diritto tutti i lavoratori il cui orario di lavoro supera le 6 ore giornaliere. La disciplina della pausa pranzo prevede anche l’obbligatorietà per le aziende di adibire uno spazio a refettorio, cioè una stanza predisposta appositamente per il consumo di cibi e bevande.

Al contrario, fornire un servizio di mensa aziendale non è obbligatorio, cioè i datori di lavoro non sono vincolati a fornire alcuna prestazione di ristoro erogata dall’impresa stessa o anche da terzi. Ciò vale anche per i servizi sostitutivi di mensa. Soluzioni come l’indennità sostitutiva di mensa o i buoni pasto in busta paga sono, a meno che non sia specificato nel CCNL di riferimento, completamente volontari e il datore di lavoro non è obbligato a fornirli.

buoni pasto elettronici yes !icket

Buoni pasto e indennità di mensa: quali sono le differenze?

Accennavamo a due delle soluzioni più comuni per quanto riguarda la sostituzione del servizio di mensa: i buoni pasto e l’indennità in busta paga. Ma quali sono le differenze tra i buoni pasto e l’indennità sostitutiva di mensa? Quale conviene di più per l’azienda? Scopriamolo.

Indennità sostitutiva di mensa: è una somma di denaro che viene erogata dall’azienda ai dipendenti e figura direttamente in busta paga. L’importo è regolarmente tassato ai fini fiscali e previdenziali in quanto riconosciuto come reddito da lavoro dipendente. Esiste un’eccezione stabilita dall’Agenzia delle Entrate che ha dichiarato che ad essere escluse dal calcolo del reddito imponibile ci sono tutte quelle somme erogate come servizio sostitutivo corrisposte agli addetti ai cantieri edili e ad altre strutture lavorative temporanee ubicate in zone isolate. In questo caso l’esenzione giornaliera è di 5,29€.

Buoni pasto aziendali: i ticket restaurant sono dei voucher dal valore prestabilito che vengono erogati ai dipendenti per l’acquisto di bevande, pasti pronti e generi alimentari. Questa prestazione non rientra nel calcolo del reddito da lavoro dipendente (entro 8€ per i buoni elettronici e digitali, entro 4€ per i buoni cartacei) e perciò non va inserita in busta paga e non è tassata ai fini fiscali o previdenziali.

Buoni pasto normativa, deducibilità e massimali di esenzione per aziende e dipendenti

Il buono pasto è dunque una soluzione estremamente più vantaggiosa per le aziende e per i dipendenti. Non solo perché è esentasse ma anche perché per le aziende i buoni pasto sono:

  • 100% deducibili;
  • IVA al 4%.
Ricordiamo che i buoni pasto possono anche essere utilizzati da liberi professionisti e ditte individuali. In questo caso la deducibilità resta al 100%, ma l’IVA è al 10%.

Quanti buoni pasto spettano al mese per dipendente?

Quanti buoni pasto spettano al mese per dipendente?

Normativa buoni pasto: quanti ticket al giorno e al mese per dipendente? E in smart working?

I buoni pasto, o ticket restaurant, sono tra i benefit aziendali più richiesti dai dipendenti e tra i preferiti dalle aziende grazie alla vantaggiosa normativa fiscale. A prescindere dalla loro forma, cartacea, elettronica o digitale, i ticket pasto sono un modo per aumentare il potere d’acquisto dei dipendenti, fidelizzarli e risparmiare sul cuneo fiscale.

Ovviamente ci sono delle limitazioni nell’utilizzo, nei massimali di esenzione e nel numero di buoni che si possono ricevere ogni mese o che si possono spendere in un solo acquisto. Continua a leggere per saperne di più!

Se invece stai cercando i migliori fornitori di buoni pasto clicca qui per confrontarli e richiedere un preventivo gratuito.

Cosa sono i buoni pasto e qual è il loro importo

I buoni pasti sono dei titoli di pagamento che consentono ai dipendenti o ai titolari di P.IVA e ditte individuali di pagare dei servizi sostitutivi di mensa, cioè di acquistare generi alimentari o pasti pronti presso i negozi convenzionati. Bevande alcoliche, dolciumi e tutto ciò che non è un genere alimentare non potrà essere acquistato (per scoprire cosa si può e cosa non si può acquistare con i ticket restaurant clicca qui).

Il valore del servizio sostitutivo è uguale al valore facciale del buono che può essere cartaceo (ticket da staccare da un carnet e presentare in cassa); elettronico (una tessera con chip da utilizzare nei POS abilitati) o digitale (il valore dei buoni sono caricati su un’app da cui si potrà pagare).

Erogare i buoni pranzo non è un obbligo per le aziende, a meno che non sia specificato nel CCNL di riferimento o nei contratti individuali. Tuttavia, molte imprese che non possono offrire un servizio di mensa si avvalgono di questi ticket per erogare l’indennità sostitutiva di mensa, che, al contrario dei buoni pasto, non è esentasse (clicca qui per saperne di più).

Ma quanto vale un buono pasto? L’importo minimo stabilito per un ticket è di 2€, mentre il massimo è 15€. Solitamente però le aziende erogano i buoni restando all’interno dei massimali di esenzione in modo da dedurre completamente le spese.

La Legge di Bilancio del 2020, ultima variazione al 2022, prevede che i buoni pasto cartacei siano esentasse fino ad un massimo di 4€ a ticket, mentre i buoni pasto elettronici e digitali fino a 8€ a ticket.

ticket restaurant elettronici ticket restaurant edenred

Quanti buoni pasto spettano ogni giorno?

Ai dipendenti che hanno diritto ai buoni pasto ne spetta uno per ogni giornata lavorativa svolta. Le aziende possono anche decidere di erogarne due al giorno o anche nei giorni non lavorativi, ma questi saranno tassati normalmente perché considerati reddito da lavoro dipendente. Allo stesso modo vengono trattate le eccedenze: se un datore di lavoro eroga un buono dal valore maggiore del massimale di esenzione, l’eccedenza verrà tassata regolarmente.

Quanti buoni pasto al mese?

Buoni pasto quanti al mese spettano ai dipendenti? Abbiamo detto che ad un lavoratore spetta un buono pasto per ogni giornata lavorata, dunque il numero di ticket che spettano in un mese varia.

Le aziende solitamente calcolano quanti giorni sono stati effettivamente lavorati nel mese precedente e procedono con l’erogazione dei buoni pasto corrispondenti.

Ricordiamo che i dipendenti in ferie, in malattia, in permesso, in congedo parentale volontario o in sciopero non ne hanno diritto. Caso a parte la questione maternità obbligatoria (clicca qui per saperne di più).
buoni pasto elettronici yes !icket

I buoni pasto spettano anche ai lavoratori in smart working?

Sì, i buoni pasto spettano anche ai lavoratori in smart working. Un lavoratore da casa è considerato presente e ha comunque il suo monte ore da rispettare quotidianamente. Ciò significa che siccome gli è riconosciuta la giornata lavorativa allora gli possono anche essere riconosciuti i buoni pasto.

Tale considerazione è stata ulteriormente chiarita dall’Agenzia delle Entrate quando ha affermato che ai lavoratori in smartworking si deve applicare comunque la tassazione agevolata rispetto ai buoni pasto. Leggi qui per saperne di più.

Buoni pasto cumulabili: quanti buoni si possono utilizzare per fare la spesa?

Nonostante ogni lavoratore abbia diritto ad un solo buono pasto al giorno, non è obbligato ad usarlo uno per volta: i buoni pasto, infatti, si possono cumulare fino ad un massimo di 8. Non è necessario che vengano utilizzati solo nei giorni lavorativi ma possono essere spesi in qualunque momento della giornata e della settimana. Ricordiamo inoltre che i buoni non danno diritto al resto, per cui non è sempre la scelta più conveniente utilizzarli contemporaneamente. Leggi qui per saperne di più.

Dove e cosa si può acquistare con i buoni pasto

Dove e cosa si può acquistare con i buoni pasto

Quali prodotti si possono comprare con i ticket restaurant al supermercato o al bar?

Quando le aziende non hanno una mensa interna possono decidere si erogare un’indennità sostitutiva di mensa oppure i buoni pasto. Nonostante queste due misure abbiano lo stesso scopo, i buoni pasti sono esentasse e 100% deducibili al contrario dell’indennità in busta paga.

Per questi motivi sono la soluzione più conveniente per le aziende e tra i benefit più desiderati dai lavoratori dipendenti.

Ma cosa si può acquistare con un buono pasto? Dove sono accettati? Quanti se ne possono usare contemporaneamente? Queste sono solo alcune delle domande a cui risponderemo nei prossimi paragrafi. Continua a leggere per saperne di più.

Clicca qui per trovare i migliori fornitori di ticket restaurant.

Buoni pasto: una panoramica

I buoni spesa sono dei titoli di acquisto che le aziende erogano ai propri dipendenti (o che i liberi professionisti e le ditte individuali prendono per se stessi). Possono essere cartacei, elettronici o digitali e possono essere utilizzati per pasti pronti o generi alimentari. I ticket pasti:

  • Sono incedibili: non possono essere regalati o venduti a terzi.
  • Sono cumulativi: possono essere utilizzati, nella stessa transazione, 8 buoni.
  • Non sono convertibili in denaro.
  • Non danno diritto al resto: se l’importo dei prodotti acquistati è minore del buono mensa stesso non si avrà il resto.
ticket restaurant elettronici ticket restaurant edenred

Buoni pasto dove spenderli per fare la spesa

I buoni pasti possono essere utilizzati in tutti gli esercizi convenzionati in cui vengono somministrati generi alimentari tra cui: bar, ristoranti, tavole calde, mense, alimentari, ittiturismi, macellerie, agriturismi, rosticcerie, gastronomie, pasticcierie, chioschi, spacci alimentari, imprese agricole e molto altro.

Tuttavia, non tutti gli esercenti accetto i buoni pasto come titolo di pagamento. Ogni società che emette i propri buoni ha una rete di esercenti convenzionati specifica. Per controllare dove sono accettati i buoni pasto in proprio possesso è necessario chiedere direttamente alla società emettitrice oppure al negozio dove si vogliono spendere. Solitamente all’ingresso del locale sono presenti degli adesivi che indicano il tipo di buono pranzo accettato.

I ticket pranzo cartacei, essendo dei voucher, possono essere staccati dal carnet e presentati direttamente in cassa, mentre i buoni pasto elettronici, per essere validati, devono per forza essere passati in un POS unico specifico per ogni ticket fornito dalla stessa società emettitrice.

Spendere buoni pasto online

La spesa online e il food delivery sono delle pratiche sempre più diffuse tra le persone e per questo in tanti si chiedono se è possibile spendere i propri buoni pasto online.

Come per gli acquisti nei negozi fisici, ogni catena ed esercente ha la propria policy in materia di ticket buoni pasto. Tendenzialmente se il negozio è solo online allora permetterà il loro utilizzo, ma se il negozio ha anche punti vendita fisici allora probabilmente non li accetterà come metodo di pagamento.

Per quanto riguarda le app di food delivery come Just Eat, Deliveroo, Foodora o Glovo, bisogna precisare che solo Just Eat permette il pagamento con i ticket aziendali. Questo perché Just Eat è una piattaforma che si occupa solamente di mettere in contatto cliente e ristorante; il pagamento e la consegna sono a carico del ristorante stesso e perciò possono accettare i buoni come pagamento. Delivero, Glovo e Foodora invece sono veri e propri servizi di delivery e quindi non sono abilitati ad accettare i buoni mensa.

Buoni pasto cosa posso comprare

I buoni pasto, i voucher che le aziende erogano ai dipendenti come benefit, non sono la stessa cosa dei buoni spesa. Al contrario dei buoni spesa, che permettono di acquistare qualunque tipo di prodotto, i buoni pasto permettono l’acquisto solamente di generi alimentari, pasti pronti e bevande.

Prodotti acquistabili: pane, frutta, verdura, pasta, pesce, carne, legumi, bibite, uova, latticini, formaggi, snack, pasti congelati, pasti pronti, prodotti di gastronomia, acqua e altri generi alimentari.

Prodotti non acquistabili: bevande alcoliche, prodotti per la casa, utensili, detersivi, dolciumi e tutti ciò che non rientra nei generi alimentari.

buoni pasto elettronici yes !icket

Buoni pasto normativa fiscale 2022

Come è cambiata la normativa fiscale per i ticket restaurant nel 2022? In breve, non è cambiata. I ticket restaurant, come gli altri anni, sono assimilabili ad un servizio sostitutivo di mensa. Al contrario dell’indennità di mensa però, i buoni pasto sono deducibili al fine delle imposte IRPEF, IRES e IRAP.

I massimali di esenzione sono rimasti gli stessi:

  • 4€ al giorno per lavoratore in caso di buoni cartacei;
  • 8€ al giorno per lavoratore in caso di buoni elettronici e digitali.
Anche per quanto riguarda le norme di deducibilità per aziende, liberi professionisti e ditte individuali è rimasto tutto uguale: