Buoni pasto deducibili: cosa prevede la normativa vigente?

buoni pasto deducibili

Secondo la normativa vigente, i buoni pasto sono deducibili. Ma quali sono i limiti imposti? E soprattutto cosa cambia tra aziende, partite IVA e regimi forfettari? Scoprilo nell’articolo.

In un contesto lavorativo sempre più evoluto e attento al benessere dei lavoratori e delle aziende, i buoni pasto rappresentano uno dei benefit aziendali più apprezzati, sia per chi li riceve sia per chi li eroga. Per i dipendenti, infatti, rappresentano un concreto sostegno alle spese quotidiane, mentre per le aziende costituiscono uno strumento efficace per migliorare il benessere dei collaboratori con un investimento fiscalmente vantaggioso.

Ma quali sono le regole sulla deducibilità dei buoni pasto nel 2025? E cosa cambia per aziende, partite IVA e liberi professionisti?

In questo articolo analizziamo in dettaglio cosa dice la normativa aggiornata, quali sono i limiti da tenere in considerazione e come sfruttare al meglio le agevolazioni fiscali legate a questo benefit, distinguendo tra deducibilità e detraibilità.

Buoni pasto: differenza tra detraibilità e deducibilità

I buoni pasto sono un benefit diffuso e consolidato nel panorama del welfare aziendale italiano. Oltre a rappresentare un incentivo concreto per i lavoratori, permettono alle aziende di offrire un vantaggio fiscale rilevante e facilmente gestibile.

Ma sono deducibili e detraibili? Secondo la normativa vigente sì. Vediamo però qual è la differenza sostanziale tra i due termini, importante per poter prendere decisioni su misura per la propria realtà aziendale.

Con il termine deducibilità ci si riferisce a un onere che può essere sottratto dal reddito complessivo, contribuendo così a ridurre la base imponibile su cui si calcolano le imposte (IRPEF, IRES e IRAP). Nel caso dei buoni pasto, il costo sostenuto dall’azienda per l’acquisto è interamente deducibile per competenza: ciò significa che la spesa va dedotta nel periodo d’imposta in cui il lavoratore ha effettivamente usufruito del servizio, non necessariamente in quello in cui è avvenuto l’acquisto.

La detraibilità, invece, riguarda l’IVA. Le imprese possono portare in detrazione l’IVA associata alle spese per i buoni pasto, fino al 4%, come previsto dalla normativa fiscale. Il riferimento legislativo è l’Articolo 83, comma 28-bis del Decreto Legge 112/2008, che ha esteso il diritto alla detrazione dell’IVA anche ai servizi di ristorazione, compresi esplicitamente i buoni pasto, purché sussista il principio di inerenza con l’attività aziendale.

Deducibilità dei buoni pasto per le aziende: cosa dice la normativa?

Nel 2025, la normativa italiana conferma le regole già aggiornate nel 2024 in materia di deducibilità dei buoni pasto per le aziende.

Secondo il quadro normativo vigente, infatti, per le imprese i buoni pasto sono deducibili al 100% dal reddito d’impresa, a patto che vengano erogati nel rispetto delle soglie di esenzione stabilite:

  • fino a 4,00 euro per i buoni pasto in formato cartaceo;
  • fino a 8,00 euro per i buoni pasto in formato elettronico.

Qualsiasi valore eccedente queste soglie costituisce reddito imponibile per il lavoratore e perde il beneficio dell’esenzione contributiva e fiscale.

Inoltre, nel caso dei buoni pasto elettronici, l’IVA applicata è agevolata al 4% ed è interamente detraibile. Questo garantisce un ulteriore vantaggio economico per le imprese, che possono ottimizzare sia la gestione fiscale che amministrativa del benefit.

I buoni pasto sono deducibili anche per la Partita IVA?

Secondo il Decreto Ministeriale, di cui sopra, anche Partite IVA, lavoratori autonomi, liberi professionisti e ditte individuali possono beneficiare dei vantaggi legati ai buoni pasto, ma con regole specifiche che variano in base al regime fiscale adottato e alla presenza o meno di dipendenti.

In caso di titolari di partita IVA in regime ordinario che erogano buoni pasto ai propri dipendenti – a tutti o a specifiche categorie –, è possibile dedurre integralmente il costo sostenuto. In questo caso, i buoni pasto sono trattati fiscalmente come avviene per le imprese strutturate:

  • la deducibilità è al 100% ai fini delle imposte dirette (IRPEF, IRES, IRAP);
  • l’IVA è fissata al 4% e interamente detraibile, a condizione che i servizi siano connessi a operazioni che danno diritto alla detrazione.

La deducibilità dei buoni pasto per una ditta individuale senza dipendenti, invece, è diversa. Secondo l’art. 54, comma 5 del TUIR, i titolari di reddito da lavoro autonomo possono:

  • dedurre fino al 75% del costo dei buoni pasto,
  • entro un limite massimo pari al 2% dei compensi percepiti nel corso dell’anno fiscale.

In questo caso, l’IVA applicata è al 10% e può essere interamente detratta se i buoni sono utilizzati per finalità inerenti all’attività professionale.

Infine, per chi opera in regime forfettario (come definito dalla Legge 190/2014), la situazione cambia ulteriormente. Questo regime non consente la deduzione analitica delle spese, inclusi i buoni pasto. Di conseguenza, nessuna deducibilità o detraibilità è prevista per le spese sostenute in questo ambito.

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  • Flessibilità nella gestione e nell’utilizzo quotidiano;
  • Versatilità di formato;
  • Convenienza fiscale e supporto commerciale dedicato;
  • Affidabilità di un brand leader con oltre 40 anni di esperienza.

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Con una card elettronica unica e un’app semplice da usare, i buoni pasto di 360 Welfare sono accettati sui circuiti Yes!Ticket e BluBe, garantendo copertura nazionale e praticità di utilizzo. Le caratteristiche distintive includono:

  • Deducibilità al 100% per le aziende, 75% per i liberi professionisti;
  • Esenzione fiscale fino a 8€ al giorno;
  • Zero costi di attivazione, ordini senza vincoli minimi;
  • Utilizzo anche su e-commerce, oltre che in negozi fisici;
  • Consulenza gratuita con specialisti welfare;
  • Sistema conforme alle normative sulla privacy.

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Ideali per chi cerca una soluzione completamente digitale e sostenibile, i buoni pasto di Satispay sono accettati in oltre 70.000 punti vendita in Italia e non richiedono supporti cartacei o plastici. Offrono:

  • Deducibilità al 100% per le aziende e 75% per partite IVA;
  • Esenzione fiscale per i lavoratori, che ricevono il valore pieno del buono;
  • Gestione semplice via app, con approccio paperless e moderno;
  • Perfetta integrazione con il sistema di pagamento Satispay.

 

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