Come sono cambiati i massimali di esenzione per i buoni pasto nel 2022
Buoni pasto 2022: come cambia la normativa? A chi spettano? I buoni pasto, anche nel 2022, sono esentasse e totalmente deducibili per imprenditori, liberi professionisti e titolari di P.IVA. I ticket pranzo sono un benefit perfetto da erogare ai propri dipendenti e, con le normative fiscali vantaggiose, anche un ottimo modo per fidelizzare i collaboratori.
In questo articolo vedremo i nuovi massimali di esenzione giornalieri e a chi spettano i buoni per dipendenti e P.IVA.
Cosa sono i buoni pasto
I ticket restaurant, altro nome con cui vengono chiamati i buoni pasto, sono dei voucher che solitamente le aziende acquistano ed erogano ai loro dipendenti. Possono essere utilizzati per l’acquisto di generi alimentari nei supermercati o anche pasti pronti in bar, tavole calde ed alti esercenti convenzionati.
Esistono 3 tipologie di buoni pasto:
- Buoni pasto cartacei: si presentano come dei ticket all’interno di un carnet. Il lavoratore li presenterà (fino ad un massimo di 8 per transazione. Clicca qui per la normativa) agli esercenti come titolo di pagamento.
- Buoni pasto elettronici: in questo caso al lavoratore verrà consegnato una tessera elettronica simile ad un bancomat dove saranno caricati i buoni.
- Buoni pasto digitali: questa versione è totalmente digitalizzata dato che il lavoratore avrà il proprio credito caricato su un’app da cui è anche possibile pagare.
In alternativa il datore di lavoro può caricare il valore dei buoni pasto 2022 direttamente in busta paga. In questo caso si aggiungerà una voce nel cedolino e un importo aggiuntivo nello stipendio.
A chi spettano i buoni pasto 2022
I buoni pasti non sono un benefit obbligatorio. Non esiste infatti una regolamentazione nazionale che obbliga le aziende ad erogare i ticket restaurant alla propria forza lavoro. Tuttavia esistono delle casistiche in cui i buoni pasto sono un benefit obbligatorio: quando è prescritto dal CCNL di riferimento o quando è prescritto da accordi sindacali e aziendali.
Nel caso in cui i buoni pasti siano previsti dai contratti, dai CCNL o vengano dati volontariamente allora questi sono erogabili a:
- Dipendenti a tempo determinato;
- Dipendenti a tempo indeterminato;
- Dipendenti in apprendistato;
- Collaboratori esterni;
- Lavoratori Full-time;
- Lavoratori Part time (se l’orario di lavoro coincide con la pausa pranzo).
Alcune regole particolari vigono per i buoni pasto 2022 e i lavoratori in stage, lavoratori in congedo parentale, maternità e paternità.
Normativa buoni pasto 2022: tassazione e limiti di esenzione
Per quanto riguarda la normativa buoni pasto 2022 non è cambiato molto. I massimali di esenzione sono sempre gli stessi:
- 8 euro al giorno per persona in caso di buoni pasto digitali ed elettronici;
- 4 euro al giorno per persona in caso di buoni pasto cartacei.
Anche per le ditte individuali e per i liberi professionisti valgono questi limiti, ma è diversa la normativa e le deducibilità. Vediamole:
- Aziende e dipendenti: IVA al 4% totalmente detraibile e spesa 100% deducibile.
- Liberi professionisti e ditte individuali: IVA al 10% detraibile e deducibilità delle spese fino al 75% per un importo che non deve superare il 2% del proprio fatturato nel periodo d’imposta.
Inoltre, i ticket pranzo sono considerabili dei servizi sostitutivi di mensa e, al contrario dell’indennità in busta paga, sono deducibili ai fine delle imposte IRPEF, IRES e IRAP.
Dove si possono utilizzare i buoni pasto
I buoni pasti possono essere utilizzati in supermercati, bar, alimentari, macellerie, ortofrutta, ristoranti, gastronomie, mercati, pizzerie, imprese agricole, ittiturismi e molto altro. Il vicolo è l’acquisto esclusivamente di generi alimentari, pasti pronti e bevande (eccetto l’alcool).
Non tutti gli esercenti però accettano tutte le marche di buoni pasto. Solitamente all’ingresso dei locali sono esposti degli adesivi dei fornitori accettati. In alternativa è sempre possibile chiamare per scoprire quali sono accettati come titolo di pagamento.